In questo blog vengono presentati i romanzi dello scrittore di thriller Marco Mercatelli... e non solo!

"Sotto l'ombra del gufo": La recensione di Bruno Previtali


Sono passati quasi due mesi da quando ho pubblicato "Sotto l'ombra del gufo". Le prime soddisfazioni sono arrivate sicuramente con il completamento del romanzo. Avere tra le mani la propria "Creatura" è una sensazione unica. Successivamente sono seguite le prime vendite a cui si è unito uno stato di euforia che è andato scemando in poco tempo; d'altra parte non si scrive per arricchirsi, ma per poter regalare emozioni (chissà, se anche la scrittrice di Harry Potter, la pensa uguale). A tutto questo segue il piacere che solo un lettore può regalarti. Persone che nemmeno conosci che parlano della tua opera, ecco, questa è l'emozione che preferisco, è come se il proprio libro prendesse vita, d'altra parte, se nessuno legge ciò che scrivi, per chi stai scrivendo? scrivere per se stesso equivarrebbe a rimanere seduto su di una poltrona a pensare, nessuno ti sentirebbe e tutto rimarrebbe tra te, e in te. Detto questo, grazie Bruno per le belle parole e soprattutto per aver contribuito anche tu a dar vita al mio romanzo.









È nato a Suisio (BG) l’11.03.1950 e ivi risiede.

Scrive da anni, ed ha ottenuto lusinghieri risultati partecipando a diversi concorsi letterari. Ha pubblicato diversi lavori, tra cui nel 2007 il romanzo “Storie d’amore e di crudeltà” (Robin), schegge di realtà che rimandano a un solo grande sentire: il coraggio di farsi carico delle proprie esistenze. La silloge poetica “Radiografia dell’anima” (Libroitaliano).

Nel 2010 “Figli di p…” ed. Aracne.

Nel 2011 “Donne longobarde” ed. Aracne, “Quel maledetto rapimento di Alexander Diakutin” E-book ed. Simonelli, “La madre di un mostro” ed. BookSprint. “Amore e morte”ed. BookSprint 2012. “I coglioni d’Italia” ed. BookSprint 2012. “La casa di cera” ed. BookSprint 2012.

Nel 2013 “Il gelso insanguinato” e “L’uomo dimenticato” e-book Editrice Dante Alighieri 2013.

Nel 2014 “I colori dell’estate: Giallo” ed. Colors& Gold 2013 (80000 copie) introduzione di Glenn Cooper. “I colori dell’amore” ed. Colors&Gold, introduzione di Adelmo Togliani 2014. “Q’anto ti amo - Amore rubato” (racconto) ed. Damster 2014. “Angeli bastardi” ebook ed. LettereAnimate 2014. “L’eterno riposo donami o padrone” ebook ed. Il Pavone 2014.

Piccole emozioni natalizie...

Devo ammettere che tenere per la prima volta tra le mani il proprio romanzo... fa un effetto strano... forse ho assaporato per un attimo l'emozione che prova un uomo quando diventa padre




 

Per gli amanti dei libri stampati (come me) : Amazon: Sotto l'ombra del gufo
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Avete mai provato a fare un dialogo con voi stessi?

Ciao chi sei?
Sono Marco… tu?
Anche io sono Marco
Quanti anni hai?
Trentatré… come te…
Ci conosciamo?
Sì… o perlomeno tu lo pensi…
In che senso?
Tu pensi di conoscermi bene vero?
Direi di sì…
Ti vedo dubbioso… perché?
Sei tu ad insinuarmi dubbi…
Ma guarda che io sono te… quindi non sono io a insinuarti dubbi, ma te…
Smettila, mi stai confondendo le idee…
Come vuoi… di cosa vuoi parlare?
Non saprei… quel che vuoi…
Di noi.
Va bene…
Come stai con me?
A volte bene e a volte male…
Perché?
Non lo so con precisione…
Lo so io…
Allora dimmelo…
È semplice… a volte decidi di stare bene, e a volte decidi di stare male…
Perché dovrei decidere di stare male?
È la stessa cosa che mi chiedo anche io quando capita… lo vuoi un consiglio?
Dimmi…
Sei consapevole del fatto che sei tu a decidere le tue sensazioni?
Penso di sì…
Allora quando stai male… ricorda che stai provando la sensazione che hai scelto tu…
Ma quando mi capita qualcosa di brutto… non l’ho deciso io…
Ora sono io ad avere dubbi… un tale, un giorno disse una frase che se capita, avrebbe potuto cambiare la vita di tutti…
Cioè?
Chiedi e ti sarà dato…
E tu ci credi?
Io non ci credo… io lo so!
Tu sei pazzo…
Guardati attorno… cosa vedi?
Il mondo…
Bravo… e di cosa è fatto il mondo?
Di tante cose…
Chi le ha fatte queste cose?
Noi…
E prima di crearle cosa abbiamo fatto?
Le abbiamo pensate?
Certo…
Quindi?
Non ci arrivi?
Se tu fossi più chiaro forse…
Ripensa alla frase di quel tale…
Chiedi e ti sarà dato, lo so…
Bene, prima di chiedere cosa fai?
Direi che… penso di chiedere…
Ora hai capito?
Mi stai dicendo che se io penso questa cosa viene creata?
Bravo! Alla fine ce l’hai fatta…
Tu sei pazzo… preferisco credere che sia stato creato tutto da Dio…

Infatti lo penso anch’io…

I cattivi di “Sotto l’ombra del gufo”



Sarebbe stato scontato parlare del protagonista del libro Mark Rovere, per questa ragione, ed essendo un anticonformista-populista, ho deciso di parlare dei “Cattivi”.
Un po’ perché oggi mi sono svegliato più cattivo del solito, ma soprattutto perché solo grazie a loro, un romanzo può definirsi thriller. I personaggi malvagi sono quelli che vengono odiati dal lettore, ma allo stesso tempo ammirati per la loro cattiveria, è un ragionamento perverso e quasi folle, ma è la verità. Nel libro Sotto l’ombra del gufo, abbiamo tre personaggi che possono essere senza dubbio definiti “Cattivi”. Il primo è padre Davide chiamato anche Faccia da porco, a causa della sua menomazione che rende il suo volto molto simile a quello di un maiale; il secondo è padre Walter, il padre superiore che con la violenza e il terrore, mantiene il potere su tutto il monastero; terzo e ultimo è Thompson, colui che si espone in prima linea contro il protagonista.
In questo post voglio dilungarmi solo sul primo: “Faccia da porco”.
Il suo nome deriva dal fatto che esso è pressoché privo di naso (nel racconto viene descritto tramite un flashback come viene sfigurato). Costui ha un animo subdolo e infimo, durante tutta la narrazione pensa sempre e solo a sé stesso, senza quasi mai un briciolo di pietà per nessuno, l’unica cosa che lo ferma è la paura. Questo forse è il punto fondamentale, come tutte le persone meschine e pusillanime, esso si approfitta di chi è più debole come padre Manuel, (il buono per eccellenza) ma si ferma davanti a quella autorità (padre Walter), che non può essere valicata in nessun modo. La sua posizione sociale, alla pari degli altri confratelli non lo appaga, e per questo cerca in tutte le maniere di farsi apprezzare da chi teme. Questo suo atteggiamento lo porta a ricattare e a usare una violenza, che sfocia in una vena palesemente sadica.
Durante la stesura di queste poche righe, ho riflettuto su di una cosa: Quando si scrive un romanzo, vengono creati innumerevoli personaggi dalle più disparate personalità. La creazione di quest’ultima viene influenzata dalle esperienze di vita dell’autore, e dalla sua stessa personalità. A questo punto mi sono posto una domanda: “Possibile che la personalità dei personaggi ideati da uno scrittore, non siano altro che il frutto di una suddivisione della propria personalità?”.
Faccia da porco potrebbe essere la rappresentazione della crudeltà, che si cela realmente nell’animo del narratore?
A questa domanda non voglio dare risposta…


Marco

Perché le donne dicono il contrario di quel che pensano?

 Su suggerimento del mio caro amico Ignazio inizio a scrivere su questo strano mondo, il più grande mistero di tutti i tempi cioè, il mondo femminile. Però mi soffermerò su di una qualità che caratterizza molte donne: "Rispondere il contrario di quel che pensano"
vediamo un esempio....
Inventeremo due nomi di fantasia per semplificare le cose: Ugo e Bernarda.

Ugo passando davanti alla cucina vede Bernarda lavare i piatti, ma nota sul volto di Bernarda uno sguardo triste, al limite del pianto.
Ugo: Amore cos'hai?
Bernarda: (spallucce senza voltarsi)
Ugo: ehi amore... ma cos'hai?
Bernarda: niente!!! (volto completamente color porpora) (contrario di quel che pensa)
Ugo: amore sei viola e palesemente incazzata... ma cos'hai?!
Bernarda: TI HO DETTO NIENTE!!!! (volto color porpora e lacrime che sgorgano a fiumi) (contrario di quel che pensa)
Ugo: amore ma stai piangendo...
Bernarda: Non è niente è che.... ma va lascia stare non capiresti... (contrario di quel che pensa)
Ugo: cosa dovrei capire...
Bernarda: ma niente niente... vai pure dai tuoi amichetti... (contrario di quel che pensi)
Il primo indizio è fondamentale, solitamente è il fulcro di tutto il problema... in questo caso :"gli amici del povero Ugo".
Ugo: amore è domenica... lo sai che ho la partita di calcetto
Bernarda: e allora?... vai vai... non ti ho mica detto nulla.. vai tranquillo non ti preoccupare... tanto a me non importa!!! (contrario di quel che pensa)
Ugo: amore ma perché fai così? E' solo un giorno a settimana... dai... ho anche pagato l'iscrizione al torneo, non posso non andare.
Bernarda: guarda che io ti ho detto di andare... figuriamoci... avevo anche voglia di stare un po' sola... e poi stasera probabilmente esco con le amiche (contrario di quel che pensa più balla per infastidire...)
Ugo: uhm... va bene, dai torno presto (Ugo si dirige verso la porta di uscita)
Bernarda: (immediatamente dopo il primo passo di Ugo, I singhiozzi di Bernarda aumentano a dismisura fino a terminare con una sorta di RAGLIO, che pietrifica Ugo davanti all'uscita)
Ugo torna in cucina
Ugo: amore ma cazzo... ti sembra il caso di fare così????
quella sorta di RAGLIO che molti uomini conoscono, io l'ho sempre visto come il corno prima della carica, l'inizio della battaglia immaginate il film Il Gladiatore: "Al mio segnale scatenate l'inferno" e subito dopo un RAGLIO fortissimo.

 IL MONOLOGO DOPO IL "RAGLIO":

Bernarda: COSììì? TU MI DICI COSììì?MA IO MI DOMANDO COME TI PERMETTIIIIII?... COSì COSA??? TU NON CI SEI MAI!!.. E POI MI DICI CHE NON POSSO COMPORTARMI COSììì?... A MA NON TI CREDERE CARO MIO.... NOOOOOO... NOOOOO... (dito indice alzato verso Ugo, che si muove a  destra e sinistra) ORA BASTA MI SEMBRA DI ESSERE STATA MOLTO CHIARA CARO MIO!!! MA TU NON CAPISCI!!! (Le donne hanno tutta una loro concezione dell'essere chiari)
QUINDI BASTA VAI VIAAAAAAAAAAA!!!!...AAAAAAAAAAAAAAAARGH!!! VAI DAI TUOI AMICHETTI... VAI VAI... LORO E QUELLE ZOCCOLE CHE VI VENGONO A VEDERE..
Ugo: amore ma sono le mogli dei miei amici... vieni anche tu.. (tono sottomesso)
Bernarda: MA TU STAI SCHERZANDO?... NO NO NO NO.. FIGURIAMOCI.. MI VUOI FAR STAR MALE?? NON TI BASTA VEDERMI SOFFRIRE DENTRO?? VUOI ANCHE CH'IO STIA MALE FISICAMENTE? LO SAI CHE HO LA CERVICALE E NON POSSO PRENDERE FREDDO!!!!!....
UGO: amore non dire così.. sai che io TI AMO..
Ecco il grande miracolo, le uniche parole che possono placare l'ira della belva, le parole più belle e più utili che un uomo può usare: "TI AMO" Davanti a tali e soavi parole, la belva si calma come se venisse narcotizzata, barcolla un pochino, abbassa il famoso dito, abbassa lo sguardo, incrocia le gambe e le braccia come a volersi abbracciare, e con una lieve danza ciondolante dice:
Bernarda: non è vero...lo dici solo perché vuoi farmi smettere (contrario di quel che pensa)
Ugo: dai amore che lo sai che TI AMO tanto.. (accenno di un sorriso malizioso)
Bernarda: (sempre più intrecciata nel proprio abbraccio) non me lo fai mai capire.. (contrario di quel che pensa)
Ugo: (sempre con tono malizioso si avvicina e inizia a dargli dei bacini per sedare definitivamente la belva)
Bernarda: suvvia dai, vai pure a giocare.. ci vediamo dopo stupidino!

DURATA DELLA DISCUSSIONE 37 MIN E 28 SEC.

Adesso proviamo a fare un esperimento : improvvisamente tutte le donne del mondo dicono quel che pensano, compresa la stupenda Bernarda:

Ugo: Amore cos'hai?
Bernarda: sono incazzata come una biscia perché mi lasci sola, per andare a giocare a calcetto!
Ugo: ma amore io TI AMO...
Bernarda:  vabbé.. dai.. vai pure a giocare.. ci vediamo dopo stupidino..

 DURATA DELLA DISCUSSIONE 7 SEC.

Donne ascoltatemi... fate uno sforzo...  a nome di tutta la popolazione maschile vi dico : "Provate a dire ciò che pensate.. così almeno per una volta arriveremo in tempo per il fischio di inizio"

Se scrivi un libro... perché la gente si comporterà diversamente con te?

Sono quasi le due di notte, per esattezza è l'una e quarantacinque del 5 dicembre 2015, ma prima di andare a dormire, dopo aver passato tutta la serata cercando di analizzare i dati della campagna pubblicitaria del mio primo romanzo (Per i pochi a cui non sono ancora riuscito a rompere le palle, il titolo è sempre lo stesso: “Sotto l’ombra del gufo”), senza peraltro concludere quasi nulla, ho deciso di scrivere un post sul mio blog e quindi, eccomi qui. Da quando ho pubblicato il mio romanzo, molta gente ha iniziato a trattarmi diversamente (fortunatamente non tutti). Sembra che le persone provino un particolare mix di emozioni nei confronti di chi riesce a scrivere un libro, un frullato di stima e invidia. Penso siano queste le due emozioni fondamentali che li spingono a comportarsi in modo differente. Chi prima ti salutava “Amichevolmente” con un semplice ciao Marco, adesso esordisce con un “Buongiorno professore” (ovviamente con tono ironico), poi ci sono quelli che pensano che il tuo romanzo parli di te indipendentemente dall'argomento, tanto che qualcuno adesso mi saluta dicendo “Ciao massone”, mi chiedo in quale modo mi avrebbero chiamato se avessi scritto un racconto pornografico… “Ciao stallone?” e se fosse stato un libro per bambini? “Ciao piccolino?”. 
Ci hanno inculcato l'idea che chiunque scriva un libro sia una grande persona... mi spiace illudervi, ma non è proprio così... sicuramente colui che scrive un racconto ha molta fantasia e tanta pazienza, ma alla fine non è che una persona... semplicemente una persona come tutti noi. Ho trascorso l'ultimo periodo della mia vita cercando di valutare le persone non per quale lavoro fanno, ma per quello che pensano, forse avrò sbagliato, ma fino ad oggi, questa politica mi sta premiando.
Alla fine chi non ha cambiato atteggiamento sono gli amici, quelli che se prima ti mandavano a cagare sorridendo, ora continuano tranquillamente a farlo. Gli amici sono però gli stessi che si complimentano con te, per il tuo successo e senza un minimo di invidia. Tutti sanno che i propri Amici hanno una marcia in più (e il bello è che non se ne accorgono), loro sono immuni al cocktail di emozioni negative, loro rimangono semplicemente “Tuoi amici”. Da buon populista quale sono, non mi rimane che ringraziare gli Amici, ma anche, tutti quelli che in un modo o nell’altro parlano del Romanzo, se finisse nel dimenticatoio, quello sì che mi farebbe male…

BUONA NOTTE


Marco.